giovedì 20 marzo 2008
una commissione d'inchiesta sul G8 di Genova
G8: Veltroni non strumentalizzi, dica parole chiare sulla Commissione d’Inchiesta.
Lo chiede Michele De Palma, candidato de La Sinistra l’Arcobaleno per la Regione Sicilia
Walter Veltroni ha ragione. Nei giorni 19, 20 e 21 luglio del ‘01 la notte delle violenze di Genova è scesa su tutta la Repubblica italiana. Veltroni ha ragione a chiedere di verificare le “colpe politiche”, del resto era uno dei punti del programma dell’Unione l’istituzione di una commissione d’inchiesta, ma poi, la storia sappiamo tutti com’è andata: la destra contro, alcuni sindacati di polizia come il Sap che addirittura minacciavano e nella maggioranza parlamentari oggi del Partito Democratico e l’onorevole Di Pietro l’hanno sabotata. Per verificare le colpe bisogna cominciare a dire la verità e farsi largo tra depistaggi di polizia e il fumo dei lacrimogeni che ancora impedisce di vedere quello che ormai sembra chiaro a tutti. C’è stata una responsabilità delle destre che governavano in quel momento, ma abbiamo sempre detto che la regia di quella violenza indiscriminata cominciata nelle strade di Genova e proseguita nel chiuso delle caserme è da ricercare nella scelta del G8 di impartire una lezione al movimento no global. C’è stata una responsabilità dei Democratici di Sinistra e delle forze democratiche? Si. Le violenze contro i manifestanti il movimento le ha denunciate da subito, il 20 dopo l’omicidio di Carlo da Genova partì un sos a tutte le forze politiche, sindacali per garantire la libera espressione della contestazione. Non rispose nessuno. La verità è che fummo lasciati soli. La storia non si fa con i se e con i ma, ma proviamoci un attimo. Se i Democratici di Sinistra o il Sindaco di Roma insieme ad altre personalità delle istituzioni avessero deciso di partecipare alla manifestazione del 21, di difendere le teste, le braccia e la democrazia, ci sarebbero stati le stesso violenze e torture nella scuola Diaz o nella caserma di Bolzaneto? Penso di no. Caro Veltroni penso che oggi non ci sarebbero fascisti in camicia verde come Castelli a parlare di “episodi isolati” se ci fosse stata una risposta democratica adeguata. Quello che stupisce è che ancora oggi si possa dire: con la polizia ma anche con i manifestanti, contro la tortura ma anche solidarietà ai ragazzi in divisa. Il “si, ma anche” per Genova non vale caro Walter, c’è bisogno che tu dica parole chiare: t’impegni a dare vita alla commissione d’inchiesta? Se la risposta dovesse essere no, Veltroni ha perso una buona occasione per tacere.
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