Intervista di Roberto Giovaninni (“La Stampa” 02 marzo) a Gianni Rinaldini, segretario FIOM-CGIL
“Waltr esagera, crede di essere in America”
D- Rinaldini, che ne pensa della candidatura di Massimo Caleano nelle liste del PD? È una sorpresa?
R- Sorpreso? No. Intanto gli faccio i miei auguri. Detto questo, se dovessi dire che non me l’aspettavo, direi una cosa non vera. Penso piuttosto che la scelta del Pd – che non casualmente si chiama così – di candidare un esponente così importante di Confindustria, è una scelta esplicita di porsi su un terreno interclassista e far proprio l’orizzonte del mercato.
D- Scelta che si direbbe, non gradisce.
R- Mi pare che quello di Veltroni sia il tentativo di chiudere una volta per tutte una storia europea, che si è caratterizzata per la presenza della Sinistra, nelle sue diverse articolazioni. E proporre un modello americano in cui la sinistra non c’è e non è prevista. Il leader del Pd lo afferma in ogni occasione.
D- E Calearo, in questo disegno?
R- Detto che con lui ho sempre avuto rapporti corretti, mi pare che candidare un personaggio come il presidente degli industriali metalmeccanici sia una scelta politica molto forte, e molto chiara. Forse, un’esagerazione, se posso sommessamente permettermi. Per quello che rappresenta Federmeccanica e i suoi presidenti nella storia del paese. È però una scelta coerente con il programma del Pd, con le cose che dice Veltroni. Per questo non mi sorprende né la candidatura di Ichino né quella di Calearo. Mi sorprende semmai chi fa finta di non capire, chi ancora oggi afferma che il Pd sia un partito della sinistra.
D- E per il sindacato, cosa significa?
R- Si imporrà una discussione, in Cgil, credo. Il tentativo di ridisegnare – senza la sinistra – la geografia politica del paese consegna alla Cgil una situazione inedita nella storia. Qualcuno potrebbe avere la tentazione di forzare un’unità sindacale derivata dalla politica, a 60 anni dalla scissione sindacale del 1948.
D- E lei, Rinaldini? Voterà per il Pd di Calearo?
R- Io non ho partecipato al congresso dei DS, era già tutto scontato, esito compreso, già deciso. Personalmente faccio parte di associazioni come “Uniti a Sinistra” che sollecitano la costruzione di un soggetto della sinistra in questo paese, e dunque guardo con simpatia alla Sinistra Arcobaleno. Ma secondo me è necessaria una cosa “nuova”, come è avvenuto con la nascita di “Die Linke” in Germania.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento