sabato 30 agosto 2008

Le morti bianche sono l'unica emergenza sicurezza

L'Adesione di Sinistra Democratica alla "Carovana" promossa da Articolo 21

dichiarazione di Claudio Fava

E’ vero, in Italia esiste un problema di sicurezza. Che però non si affronta né con i militari né prendendo impronte a bambini rom. Sono d’accordo con gli amici e le amiche di Articolo 21 e con quanti hanno promosso la “Carovana per il lavoro sicuro”: quella contro le morti bianche e gli incidenti sul lavoro è la vera emergenza sicurezza. Di più: è un'autentica guerra culturale, sociale e politica. Culturale perché la riduzione del lavoro a pura merce, come accade ormai da almeno vent'anni, considera morti e feriti un'inevitabile contabilità, sociale perché i costi per la collettività - non considerando quelli individuali delle vittime e delle loro famiglie che non sono quantificabili– sono davvero elevati, infine politica perché leggi e provvedimenti sono strumenti indispensabili a combattere questa battaglia.
I provvedimenti del Governo Berlusconi vanno esattamente nella direzione opposta. La defiscalizzazione degli straordinari, anzitutto, non affrontando affatto la questione salariale, costringe lavoratori e lavoratrici a turni massacranti per portare a casa qualche euro in più. E poi il decreto 112, appena approvato con la manovra economica di fine luglio, che aumenta precarietà e insicurezza, a cominciare dalla cancellazione della legge contro i licenziamenti in bianco. Insomma un Paese consapevole delle vere priorità per il proprio futuro non può che fare della dignità del lavoro e quindi della sicurezza del lavoro il proprio impegno fondamentale. Per questa ragione Sinistra Democratica aderisce alla “Carovana” promossa da Articolo 21, e al tempo stesso ritiene che - a partire da questa iniziativa - si debba dare vita ad una grande campagna di mobilitazione che veda tra i protagonisti, oltre ai soggetti della politica e della società civile, anche il mondo dell’informazione senza il quale le speranze di successo sono davvero poche.

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