RIFORMA DEL DECENTRAMENO DEL COMUNE DI TERNI
Documento di Sinistra Democratica – Terni
Il presente documento, elaborato dalla Consulta degli eletti di SD nelle istituzioni, ha lo scopo di proporre all’intero schieramento della Sinistra una riflessione generale sulla riforma del Decentramento, in virtù delle novità introdotte dalla Finanziaria del 2008.
Dopo le proposte per le modifiche statutarie approvate dalla Commissione Comunale, proposte da noi condivise, auspichiamo che si apra un ragionamento tra le forze del centrosinistra per quanto riguarda il nuovo Regolamento.
Tutto questo per arrivare ad una Riforma che migliori il ruolo delle Circoscrizioni e porti anche ad una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano.
il documento che segue è stato elaborato nel mese di ottobre.
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Visto e considerato che l’art. 2 comma 29 della sopraccitata legge stabilisce che i Comuni con oltre 100000 abitanti possono istituire le Circoscrizioni a condizione che le stesse abbiano un numero medio di abitanti non inferiore a 30000, ne consegue che a Terni se ne possono realizzare al massimo tre.
Visto e considerato che il Decentramento è uno strumento democratico fondamentale di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa della città e che Terni sotto questo aspetto vanta una trentennale esperienza al riguardo, tra una delle più avanzate e significative realtà del nostro Paese, che ha permesso ai cittadini di essere parte propositiva e attiva nelle scelte operate dall’Amministrazione Comunale; pensiamo che sia opportuno salvaguardare tale patrimonio.
Prima di entrare nello specifico, e quindi iniziare a discutere di come costituire questa nuova forma di decentramento, vorremo fare una riflessione più generale sull’argomento anche in virtù delle recenti riforme dello Statuto e del Regolamento introdotto dal Comune di Terni nel corso della Giunta Raffaelli.
L’introduzione dell’elezione diretta dei Presidenti ha prodotto un nuovo protagonismo ( a volte eccessivo) delle Circoscrizioni al quale non sempre ha corrisposto un adeguamento degli atteggiamenti da parte della Giunta e più in generale della struttura amministrativa centrale.
Si è registrato nel corso di questi ultimi cinque anni una diffusa crisi di rapporti fra Circoscrizioni è Giunta Comunale, spesso segnata da tensioni, conflittualità ed incomprensioni e tutto questo nonostante il centrosinistra governasse in tutte e nove le Circoscrizioni.
In questi anni, le Circoscrizioni si sono lamentate di scarsa attenzione, scarsezza di mezzi e risorse, si è spesso generata una situazione di conflittualità con il Centro, ed un confronto di questo tipo non è certo utile e non produce risultati.
Il tema da affrontare con la nuova Riforma, quindi, sarà quello di una nuova ripartizione di ruoli fra i diversi pezzi dell’Amministrazione, una nuova riorganizzazione della macchina comunale che risponda innanzitutto agli interessi dei cittadini.
Occorre che ognuno compia uno sforzo per spogliarsi del proprio ruolo e approcci il problema con uno spirito costruttivo.
Il confronto deve tener conto della ripartizione delle competenze fra Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale e Circoscrizioni, nell’ambito di una idea di gestione unitaria della macchina amministrativa comunale.
Le aspettative generate dall’idea dei pro-sindaci si è scontrata con la difficoltà della macchina comunale ad adeguarsi a questa nuova idea, e questo ha creato tensioni e problemi.
Quindi, per questi motivi, siamo contrari all’elezione diretta dei Presidenti, e pensiamo che sia utile ritornare all’elezione del Presidente da parte del Consiglio.
Ciò nonostante l’ultima riforma compiuta conteneva sicuramente molti elementi di innovazione, per cui quel regolamento va ripreso ad applicato fino in fondo.
Nel contempo possiamo, con serietà, cominciare a riflettere anche sui possibili aggiustamenti ed ulteriori innovazioni che in futuro possono essere apportati per rendere sempre più concreta una idea di governo decentrato della città.
Porre la questione del governo decentrato della città significa riflettere sulla necessità di una moderna democrazia cittadina, che esaltando il ruolo di sintesi e di rappresentanza generale del Consiglio Comunale, inserisca in maniera trasparente un ruolo forte di rappresentanza territoriale che può essere svolta dalle Circoscrizioni.
La necessità di ricostruire un tessuto di comunità nei quartieri per rilanciare una rinnovata idea di partecipazione diffusa, la necessità di valorizzare il territorio e le sue risorse naturali e storiche, la necessità di riunificate comunità locali segnate dai processi di immigrazione, tutto questo ci deve far riflettere sul ruolo di un moderno decentramento che vada oltre la semplice gestione di alcuni servizi e che assuma un ruolo più generale di rappresentanza.
Dentro a questo percorso va ridisegnato anche un moderno ruolo delle antiche municipalità, che non sia tanto basato sulla rivendicazione di antichi ruoli, ma che parta dalla consapevolezza di poter rappresentare anche per il futuro un modello di partecipazione dentro una ritrovata idea solidaristica di comunità.
Le antiche municipalità (insieme al sistema montano e degli antichi borghi di montagna) sono inoltre il terreno di sperimentazione per importanti progetti che riguardano lo sviluppo economico nella filiera ambiente, cultura e turismo.
Riteniamo che sia necessario sperimentare su:
1. decentramento della gestione di alcuni servizi di base, con autonomia funzionale (mezzi e risorse)
2. gestione completa delle deleghe
3. sperimentazione delle deleghe differenziate
4. adeguamento (attraverso la revisione della pianta organica) della struttura tecnico-amministrativa del decentramento
5. sperimentazione fin d’ora di un coinvolgimento costante delle Circoscrizioni nelle scelte e nel lavoro della Giunta anche attraverso un rinnovato ruolo della Conferenza dei Presidenti, ma anche con appuntamenti programmati della Giunta con le singole Circoscrizioni
in sostanza occorre passare secondo noi da un’idea di autonomia delle Circoscrizioni ad un’idea di governo decentrato dell’amministrazione comunale, affermare un’idea di autonomia nella gestione dei servizi e di unità nel governo della città.
Per far questo, occorre rivedere un po’ tutto il sistema che regola i rapporti tra la giunta e le Circoscrizioni, creando momenti di confronto nei quali si prendono insieme le decisioni riguardanti i singoli territori; in sostanza si tratta di passare da un concetto di partecipazione, oggi molto spesso espresso in maniera inutile e burocratica, esclusivamente attraverso l’espressione dei parei post delibera, che nessuno vede e di cui nessuno tiene conto, ad una effettivaed utile partecipazione delle Circoscrizioni nella fase di elaborazione delle scelte.
Riteniamo inoltre che nel campo della gestione dei servizi e delle deleghe assegnate le Circoscrizioni devono operare in totale autonomia.
Manutenzioni, cura dei quartieri ed altri servizi similari possono essere gestiti in completa autonomia alleggerendo così la macchina comunale e rendendo più rapidi e diretti gli interventi.
La gestione di questi servizi non comporta necessariamente, per ogni materia, il decentramento di risorse umane ed economiche.
La gestione autonoma si può esprimere anche nell’ambito di utilizzo di strutture tecniche centralizzate o nell’ambito di accordi quadro convenzionati con i prestatori di servizi, siano essi azienda private, associazioni o azienda pubbliche speciali.
Tornando alla questione del numero delle Circoscrizioni, secondo noi ha un senso farle se si cercherà di realizzare quanto detto in premessa, anche se tre è un numero troppo ristretto per garantire un’adeguata necessità di partecipazione e di decentramento della città, ed in particolar modo delle antiche municipalità, dove scarsa sarebbe la rappresentanza istituzionale.
Per ovviare a questi inconvenienti occorrerebbe aggiungere al sistema elettorale proporzionale l’introduzione dei collegi, in modo da poter garantire la rappresentanza di quei territori, periferie o antichi borghi che rischierebbero di non poter eleggere consiglieri.
Per quanto concerne invece la divisione della città nelle future tre Circoscrizioni, riteniamo che sia utile partire dalle deleghe assegnate, dalla omogeneità nella gestione delle stesse e ragionando sull’integrazione di territori con vocazioni omogenee possiamo arrivare ad una definizione della futura ripartizione della città.
Non si tratta quindi di un semplice ragionamento numerico a cui piegare tutto il resto, e non si tratta nemmeno di una semplice opera di accorpamento delle attuali Circoscrizioni; è invece un lavoro più serio e complesso che se fatto bene porterà sicuramente dei vantaggi.
Terni, 30 Ottobre 2008
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