L'Istat conferma le stime preliminari. Per i beni ad alta frequenza di acquisto
rialzo del 5,4% contro il 5,7% del mese precedente; congiunturale +0,1%
ROMA - L'inflazione a settembre è al 3,8%, dal 4,1% di agosto. Lo comunica l'Istat confermando la stima preliminare. I prezzi su base mensile sono scesi dello 0,3%. Anche per i beni ad alta frequenza d'acquisto i prezzi sono saliti, a settembre, solo dello 0,1% congiunturale e su base annua del 5,4% (5,7% ad agosto). L'inflazione acquisita per il 2008 relativamente a questa tipologia di prodotti è al 5%. Si tratta di alimentari, bevande, tabacchi, affitto, spese per la casa, carburanti, trasporti urbani, giornali, ristorazione e assistenza.
Mentre il tasso di inflazione per l'intera collettività (l'indice 'generale') acquisito per il 2008, cioè quello che si registrerebbe se l'indice dei prezzi al consumo rimanesse nella restante parte dell'anno allo stesso livello misurato a settembre, è pari al 3,4%.
Il rallentamento dell'inflazione a settembre riflette in primo luogo la decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei beni, dovuta al venir meno delle tensioni congiunturali sui prezzi nel comparto energetico. Si attenuano, inoltre, le spinte al rialzo nel comparto dei beni alimentari, che sul piano tendenziale evidenziano un significativo rallentamento rispetto ad agosto.
Un effetto di contenimento dell'inflazione si deve, infine, alla flessione del ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei servizi.
In dettaglio, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per istruzione (+1,2%), abbigliamento e scarpe (+0,4%) e alimentari e bevande analcoliche (+0,3%); variazioni congiunturali negative per trasporti (-1,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (-1,4%), comunicazioni (-0,6%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,3%) e servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati ancora per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,7%), trasporti (+6,7%) e alimentari e bevande analcoliche (+5,8%); calo per comunicazioni (-4,4%). Nonostante la frenata, gli alimentari mantengono ancora tassi di crescita piuttosto elevati. Il prezzo del pane sale infatti su base annua dell'8,6%, quello della pasta del 24,9%, la carne del 3,8%.
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