giovedì 30 ottobre 2008
per la Scuola: pubblica e laica
prosegue la mobilitazione di studenti, genitori ed insegnanti contro la Riforma Gelmini.
approfondimenti su www.sinistra-democratica.it
lunedì 27 ottobre 2008
"KARL MARX AVEVA RAGIONE"
GERMANIA: ARCIVESCOVO MONACO, KARL MARX AVEVA RAGIONE
Nella sua analisi del capitalismo Karl Marx aveva visto giusto. A sostenerlo in un'intervista al settimanale 'Der Spiegel' e' un suo omonimo, l'arcivescovo di Monaco di Baviera e Freising, Reinhard Marx, 55 anni, elevato alla porpora lo scorso anno da Benedetto XVI. Il porporato manda a giorni in libreria un suo libro dal titolo "Il capitale - Una difesa dell'uomo", che contiene all'inizio una lettera indirizzata al fondatore del comunismo. Nell'intervista Reinhard Marx spiega che "bisogna prendere sul serio" il filosofo di Treviri, ed aggiunge che "e' un errore considerarlo morto, come pensano in molti. Il movimento marxista ha cause reali e pone questioni giustificate". L'arcivescovo di Monaco dichiara che "poggiamo tutti sulle spalle di Marx, perche' aveva ragione. Nella sua analisi della situazione del XIX secolo ci sono punti inconfutabili". Alla domanda se bisogna chiedere scusa a Marx per averlo spedito nel dimenticatoio, il porporato risponde: "Gia' fatto, noi con l'etica sociale della Chiesa non abbiamo mai confuso l'opera filosofica di Marx con Stalin ed i Gulag. Non si puo' attribuire a Marx cio' che hanno fatto i suoi epigoni. Lui ha bene analizzato il carattere di merce del lavoro e previsto la mercificazione di tutti i settori della vita". Quando gli viene chiesto se il comunismo sia definitivamente sparito dalla faccia della terra con il crollo dell'Urss, Reinhard Marx risponde: "Niente affatto, poiche' vediamo che Marx sta rivivendo adesso una rinascita (come conferma la triplicazione delle vendite in Germania del primo volume del 'Capitale', ndr). Una cosa e' chiara, con il tipo di capitalismo ereditato dalla Seconda Guerra Mondiale non andiamo lontano". Per sgombrare comunque il campo da possibili equivoci, Reinhard Marx precisa di non essere marxista, ma auspica una societa' con un'economia "basata su principi etici. Da questo punto di vista la dottrina sociale della Chiesa costituisce una critica del capitalismo. Un capitalismo senza un quadro etico e' nemico del genere umano".
da Repubblica.it
lunedì 20 ottobre 2008
Mantenere sveglie le coscienze è il miglior omaggio che possiamo fare a Foa
il ricordo di Claudio Fava
Oggi gli uomini e le donne della sinistra italiana piangono la scomparsa di un protagonista della storia del movimento operaio e delle battaglie civili di questo Paese.
Con Foa non scompare sono un Padre della Repubblica, ma uno degli intellettuali più lucidi ed autorevoli del nostro Paese.
Era il luglio di quest’anno quando in un’intervista a L’Unità proprio Foa, con parole semplici ma efficaci (come era uso fare) lanciava l’allarme sul futuro dell’Italia: “Sono preoccupato, molto preoccupato…. nel nostro Paese c’è una destra profonda, che viene da lontano”…. e spiegava poi che “l’importante è che la sinistra non si divida e tenga duro sull’uguaglianza e la parità dei diritti. Decisivo è mantenere sveglie le coscienze….”
Mantenere sveglie – conclude l’on. Fava - le coscienze, allora, è il compito che tutti gli uomini di sinistra possono e debbono in questi tempi assumersi.
E’ il miglior omaggio che possiamo fare a Vittorio Foa e alla sua vita.
martedì 14 ottobre 2008
A settembre frena l'inflazione
L'Istat conferma le stime preliminari. Per i beni ad alta frequenza di acquisto
rialzo del 5,4% contro il 5,7% del mese precedente; congiunturale +0,1%
ROMA - L'inflazione a settembre è al 3,8%, dal 4,1% di agosto. Lo comunica l'Istat confermando la stima preliminare. I prezzi su base mensile sono scesi dello 0,3%. Anche per i beni ad alta frequenza d'acquisto i prezzi sono saliti, a settembre, solo dello 0,1% congiunturale e su base annua del 5,4% (5,7% ad agosto). L'inflazione acquisita per il 2008 relativamente a questa tipologia di prodotti è al 5%. Si tratta di alimentari, bevande, tabacchi, affitto, spese per la casa, carburanti, trasporti urbani, giornali, ristorazione e assistenza.
Mentre il tasso di inflazione per l'intera collettività (l'indice 'generale') acquisito per il 2008, cioè quello che si registrerebbe se l'indice dei prezzi al consumo rimanesse nella restante parte dell'anno allo stesso livello misurato a settembre, è pari al 3,4%.
Il rallentamento dell'inflazione a settembre riflette in primo luogo la decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei beni, dovuta al venir meno delle tensioni congiunturali sui prezzi nel comparto energetico. Si attenuano, inoltre, le spinte al rialzo nel comparto dei beni alimentari, che sul piano tendenziale evidenziano un significativo rallentamento rispetto ad agosto.
Un effetto di contenimento dell'inflazione si deve, infine, alla flessione del ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei servizi.
In dettaglio, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per istruzione (+1,2%), abbigliamento e scarpe (+0,4%) e alimentari e bevande analcoliche (+0,3%); variazioni congiunturali negative per trasporti (-1,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (-1,4%), comunicazioni (-0,6%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,3%) e servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati ancora per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,7%), trasporti (+6,7%) e alimentari e bevande analcoliche (+5,8%); calo per comunicazioni (-4,4%). Nonostante la frenata, gli alimentari mantengono ancora tassi di crescita piuttosto elevati. Il prezzo del pane sale infatti su base annua dell'8,6%, quello della pasta del 24,9%, la carne del 3,8%.
rialzo del 5,4% contro il 5,7% del mese precedente; congiunturale +0,1%
ROMA - L'inflazione a settembre è al 3,8%, dal 4,1% di agosto. Lo comunica l'Istat confermando la stima preliminare. I prezzi su base mensile sono scesi dello 0,3%. Anche per i beni ad alta frequenza d'acquisto i prezzi sono saliti, a settembre, solo dello 0,1% congiunturale e su base annua del 5,4% (5,7% ad agosto). L'inflazione acquisita per il 2008 relativamente a questa tipologia di prodotti è al 5%. Si tratta di alimentari, bevande, tabacchi, affitto, spese per la casa, carburanti, trasporti urbani, giornali, ristorazione e assistenza.
Mentre il tasso di inflazione per l'intera collettività (l'indice 'generale') acquisito per il 2008, cioè quello che si registrerebbe se l'indice dei prezzi al consumo rimanesse nella restante parte dell'anno allo stesso livello misurato a settembre, è pari al 3,4%.
Il rallentamento dell'inflazione a settembre riflette in primo luogo la decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei beni, dovuta al venir meno delle tensioni congiunturali sui prezzi nel comparto energetico. Si attenuano, inoltre, le spinte al rialzo nel comparto dei beni alimentari, che sul piano tendenziale evidenziano un significativo rallentamento rispetto ad agosto.
Un effetto di contenimento dell'inflazione si deve, infine, alla flessione del ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei servizi.
In dettaglio, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per istruzione (+1,2%), abbigliamento e scarpe (+0,4%) e alimentari e bevande analcoliche (+0,3%); variazioni congiunturali negative per trasporti (-1,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (-1,4%), comunicazioni (-0,6%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,3%) e servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati ancora per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,7%), trasporti (+6,7%) e alimentari e bevande analcoliche (+5,8%); calo per comunicazioni (-4,4%). Nonostante la frenata, gli alimentari mantengono ancora tassi di crescita piuttosto elevati. Il prezzo del pane sale infatti su base annua dell'8,6%, quello della pasta del 24,9%, la carne del 3,8%.
domenica 12 ottobre 2008
in difesa della Scuola pubblica
Ai genitori
Agli studenti
Alle associazioni
Alle forze sindacali
Alle forze politiche
Ai cittadini tutti
Appello in difesa della scuola italiana
Senza una discussione in Parlamento, senza un confronto con la scuola, la ministra Gelmini impone un ritorno al passato per decreto legge. Reintroduce il voto di condotta ovunque, i numeri dove da tempo si usavano i giudizi, il maestro unico nella scuola elementare.
Sì, la restaurazione inizia proprio nella scuola che meglio funziona in Italia. Tornare al maestro unico, ridurre l’orario scolastico significa cancellare esperienze importanti e qualificate; significa limitare il diritto di bambine e bambini a imparare meglio e a consolidare dai sei ai dieci anni quelle competenze di base che possono permettere di affrontare meglio ogni successivo apprendimento. Significa eliminare il tempo pieno e tornare al doposcuola degli anni cinquanta. Qualcuno lo spieghi alla ministra: col maestro unico non si fa il tempo pieno.
Ridurre il numero degli insegnanti è l’ossessione di questo governo. Classi più affollate, riduzione degli istituti scolastici sono davvero la ricetta per migliorare e qualificare la scuola? Il commissario europeo Figel ha dichiarato che è necessario aumentare gli investimenti nella scuola italiana. E invece il governo taglia brutalmente le risorse finanziarie e umane. Per fare cassa avremo meno insegnanti di sostegno, meno mediatori culturali che possano permettere una reale integrazione dei bambini stranieri. Tutto questo peserà sulle famiglie, costrette a pagarsi servizi (i trasporti quando saranno soppresse le scuole dei piccoli comuni, addirittura l’assistenza ai bambini con disabilità, le attività pomeridiane, ecc.), sulle donne che dovranno conciliare la riduzione di orario scolastico con il loro lavoro.
Grazie ai tagli dei Ministri Tremonti e Gelmini due Istituti Superiori e 11 scuole della provincia, sono destinate a chiudere anche a Terni, con borghi che non avranno più le loro scuole elementari e che verranno amputati della parte decisiva, quella che riguarda l’infanzia, del sistema formativo nelle frazioni e nei piccoli centri.
Sinistra democratica ha avviato da una settimana una serie di volantinaggi di fronte agli istituti scolastici cittadini. Abbiamo incontrato molti genitori disinformati o preoccupati che ci hanno chiesto di “fare qualcosa”.
Proposta per un comitato
Per questo vogliamo proporre di costituire a Terni un comitato in difesa della scuola pubblica. Un comitato aperto a tutti per costruire iniziativa di protesta, per impedire la controriforma Gelmini e per riaprire un dibattito, che manca ormai da tempo, sul ruolo dell’istruzione in Italia come cardine per lo sviluppo civile e democratico del nostro paese e come leva dello sviluppo sociale ed economico.
Per adesioni:
sinistrademocraticatr@gmail.com
tel. 3356836605 federica porfidi
Agli studenti
Alle associazioni
Alle forze sindacali
Alle forze politiche
Ai cittadini tutti
Appello in difesa della scuola italiana
Senza una discussione in Parlamento, senza un confronto con la scuola, la ministra Gelmini impone un ritorno al passato per decreto legge. Reintroduce il voto di condotta ovunque, i numeri dove da tempo si usavano i giudizi, il maestro unico nella scuola elementare.
Sì, la restaurazione inizia proprio nella scuola che meglio funziona in Italia. Tornare al maestro unico, ridurre l’orario scolastico significa cancellare esperienze importanti e qualificate; significa limitare il diritto di bambine e bambini a imparare meglio e a consolidare dai sei ai dieci anni quelle competenze di base che possono permettere di affrontare meglio ogni successivo apprendimento. Significa eliminare il tempo pieno e tornare al doposcuola degli anni cinquanta. Qualcuno lo spieghi alla ministra: col maestro unico non si fa il tempo pieno.
Ridurre il numero degli insegnanti è l’ossessione di questo governo. Classi più affollate, riduzione degli istituti scolastici sono davvero la ricetta per migliorare e qualificare la scuola? Il commissario europeo Figel ha dichiarato che è necessario aumentare gli investimenti nella scuola italiana. E invece il governo taglia brutalmente le risorse finanziarie e umane. Per fare cassa avremo meno insegnanti di sostegno, meno mediatori culturali che possano permettere una reale integrazione dei bambini stranieri. Tutto questo peserà sulle famiglie, costrette a pagarsi servizi (i trasporti quando saranno soppresse le scuole dei piccoli comuni, addirittura l’assistenza ai bambini con disabilità, le attività pomeridiane, ecc.), sulle donne che dovranno conciliare la riduzione di orario scolastico con il loro lavoro.
Grazie ai tagli dei Ministri Tremonti e Gelmini due Istituti Superiori e 11 scuole della provincia, sono destinate a chiudere anche a Terni, con borghi che non avranno più le loro scuole elementari e che verranno amputati della parte decisiva, quella che riguarda l’infanzia, del sistema formativo nelle frazioni e nei piccoli centri.
Sinistra democratica ha avviato da una settimana una serie di volantinaggi di fronte agli istituti scolastici cittadini. Abbiamo incontrato molti genitori disinformati o preoccupati che ci hanno chiesto di “fare qualcosa”.
Proposta per un comitato
Per questo vogliamo proporre di costituire a Terni un comitato in difesa della scuola pubblica. Un comitato aperto a tutti per costruire iniziativa di protesta, per impedire la controriforma Gelmini e per riaprire un dibattito, che manca ormai da tempo, sul ruolo dell’istruzione in Italia come cardine per lo sviluppo civile e democratico del nostro paese e come leva dello sviluppo sociale ed economico.
Per adesioni:
sinistrademocraticatr@gmail.com
tel. 3356836605 federica porfidi
bentornata Sinistra!
venerdì 3 ottobre 2008
qualche domanduccia ad "A Sinistra"
di Alessandro Cerminara
Cari componenti di "A Sinistra", perdonatemi, anche per l'irriverenza che forse mostro, ma avrei qualche domanda da farvi.
E' un anno e mezzo, ormai, che promettete di spostare il PD a Sinistra. Avete cambiato più volte nome ("Di Sinistra", "Democratici, Laici e Socialisti", "Sinistra per Veltroni", "Una Sinistra per il Paese", "A Sinistra"...il prossimo qual'è?), ed avete anche convinto un po’ di gente, se è vero com'è vero che alle Primarie del PD, quando eravate ancora in pochi, avete portato qualche centinaio di migliaio di persone a votare la vostra lista.Gente tolta alla Sinistra, quella autonoma che non si riduce ad una corrente di minoranza di un Partito "riformista ma non di Sinistra" (Veltroni dixit)...
Beh, la prima domanda è: ci spiegate bene come pensate di farlo, e cosa, pur avendo un bel po’ di gente dalla vostra (e da quando, con la scissione di "Una Sinistra per il Paese" da SD, vi siete allargati, avete anche un po’ di "adesioni pesanti"), avete ottenuto?
Vi presentaste alle Primarie con grandi proclami, dalla "redistribuzione dalle rendite al lavoro" alla riduzione della flessibilità, dall'adesione al PSE all'intoccabilità dell'alleanza con la Sinistra (cito dal programma di "Sinistra per il PD"). C'è uno solo, di questi punti, su cui abbiate ottenuto qualcosa? Andiamo a controllare:
Sulle questioni economiche e del Lavoro, il PD ha sostenuto posizioni diametralmente opposte, l'alleanza con la Sinistra fu rotta proprio da Veltroni. Ed anche dopo l'arrivo del gruppo proveniente da SD, le cose non sono cambiate di molto. Anzi, siete sempre stati trattati come l'ultima ruota del carro. Le candidature di spicco sono andate tutte ad esponenti delle correnti di pensiero opposte alle vostre (da Calearo ad Ichino), mentre ai vs. esponenti sono stati dati solo posti di secondo piano. Il Programma del PD ha continuato a rispecchiare tutte le contraddizioni di quel Partito, che pure avevamo (si, AVEVAMO, tutti assieme) sempre denunciato. Lo stesso Veltroni ha rivendicato l'essere "non di Sinistra" del PD. E l'inizio di legislatura è stato deprimente, con la gara a "dialogare" (con un sordo). Mentre tutto lo stato maggiore del PD sembra più interessato alle varie PeR (???) che alle vs. iniziative, chiaro segnale che non vi considerano per niente, figurarsi se modificate la linea. Quindi, pare proprio che non abbiate ottenuto granchè.
E allora, cosa vi fa pensare di ottenere di più, in futuro, semplicemente facendo l'ennesima associazione (chè le precedenti non andavano bene?) e cambiando ancora nome?
Non ve ne siete proprio accorti che il PD ha un suo proprio DNA (che poi è quello che ha delineato il suo attuale Segretario), che non si può modificare? Che non può diventare quello che non è? Che non è penetrabile dall'interno? E può sbilanciarsi su alcuni temi solo se c'è qualche altro soggetto, abbastanza forte, pronto a fargli concorrenza (vedi Di Pietro sulla Giustizia e simili), e quindi, senza un forte soggetto alla sua Sinistra, dalla cui costruzione vi siete sfilati ed al cui progetto lavorate a togliere risorse, non si sbilancerà mai sui temi Sociali e del Lavoro?
Altra questione, qui mi rivolgo ai vari Crucianelli&c, che hanno lasciato Sinistra Democratica in febbraio/marzo: lasciaste SD accusandola di schiacciamento sulla Sinistra estrema, di rottura col Sindacato e di fine dell'ambizione di essere una Sinistra di Governo (cito dal documento di "Una Sinistra per il Paese"), e, cito ancora da lì, con l'ambizione di "essere parte attiva nel terremoto che continua a scuotere il sistema politico, e dei suoi esiti". Non ritenete che, con la collocazione che vi siete scelti, finite per essere più che altro proprio quegli "spettatori imparziali" che non volevate essere, dato che le posizioni del vostro interlocutore non le avete cambiate di una virgola? E lo vedete che le cose di cui accusavate SD, se mai sono esistite (ci sarebbe da discutere), ora di certo non ci sono più? Le prese di distanza dalle posizioni maggiormente estremiste sono all'ordine del giorno, così come il sottolineare il ruolo di "Sinistra di governo". Ed SD, come tutta la Costituente di Sinistra, è pienamente al fianco della CGIL, ne ha condiviso e sostenuto la mobilitazione contro il Governo e le posizioni sulle ultime vertenze (lo stesso non si può dire per il PD, che l'ha spesso anche attaccata tramite molti suoi esponenti, a cominciare da Letta, per finire a molti "veltroniani doc" dell'ala "liberal"...Per tacere delle posizioni del PD sul contratto nazionale, che dal loft vorrebbero indebolire, mentre la CGIL ne sta giustamente facendo un punto fondamentale). Non sono venute meno, quindi, tutte le ragioni che vi avevano spinto a scindervi da SD e fondare "Una Sinistra per il Paese"?
E infine, mi sia consentita un'ultima domanda: so che non tutti voi aderiscono al PD, ma se fate la corrente interna, ve lo dice uno che assieme a molti di voi l'ha fatto nei DS, volete farlo in maniera un tantino migliore? Incalzare un po di più? Non è stato un bello spettacolo vedere la cosiddetta "Sinistra PD" silente (se non, in taluni casi, addirittura plaudente), di fronte alla rottura dell'alleanza con la Sinistra, che ai tempi delle Primarie PD veniva giudicata intoccabile. E come su questo, su tanti altri temi (anche "di contenuto") fare la stessa cosa...
Nell'attesa che rispondiate a queste domande, vi comunico che, come non ho aderito al richiamo del "voto utile", che utile non era, alla stessa maniera non aderirò all'invito alla "adesione utile", e rimarrò, pur tra le mille difficoltà che questo comporta, "a Sinistra", ma sul serio, cioè con la Sinistra, quella vera, che (come anche gran parte di voi riteneva giusto, un tempo) decide di rimanere se stessa, e non una corrente di un partito di centro, e che ad un vero progetto di costruzione di una Sinistra autonoma, unitaria e di governo vi sta lavorando, col progetto della Costituente di Sinistra. E mi auguro che tutti gli uomini e le donne di Sinistra decidano di fare altrettanto.
giovedì 2 ottobre 2008
Sinistra democratica in campo contro la riforma della scuola
Volantinaggio in tutta la città
Sinistra Democratica di Terni avvia una serie di mobilitazioni in città per opporsi al disegno del governo di tagli sulla scuola pubblica. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Federica Porfidi e Fabio Barbini.
"Da oggi inizieremo un volantinaggio davanti a tutte le scuole ternane per incontrare ed informare i genitori e gli insegnanti e i cittadini tutti sulle prossime decisioni devastanti che stanno per essere assunte nei confronti della scuola italiana. Berlusconi, la ministra Gelmini ed il centro destra stanno mettendo in atto l'attacco decisivo alla loro grande nemica:la scuola pubblica.
Nei prossimi 4 anni si taglieranno 7 miliardi ed 800 milioni alla Pubblica Istruzioni. Intanto si tagliano 150.000 posti nella scuola, si ritorna al maestro unico,si riducono le ore di lezione da 30 a 24 mettendo a rischio il tempo pieno, che garantisce la qualità degli studi e la possibilità di lavoro per le donne. Si torna al passato senza tener conto che la scuola elementare in Italia oggi funziona,piace alle famiglie è ,insomma, una scuola di qualità. Sinistra democratica di Terni si sta attivando nella città e nel mondo della scuola per aprire una forte discussione in merito ai provvedimenti che il gorverno sta prendendo, coinvolgendo i genitori gli insegnanti e gli studenti.
Saremo nelle scuole del centro e nella prossima settimana raggiungeremo tutte le scuole di Terni e del circondario. Apriremo una fase di ascolto alla città per proporre poi la formazione di un comitato permanente a difesa della scola pubblica e per la qualità della formazione in Italia aperta a tutti i cittadini, agli insegnati, al sindacato e alle forze politiche che sono preoccupati per queste proposte di "riforma" e per l'impoverimento del sistema scolastico Italiano".
Sinistra Democratica Terni
Federica Porfidi Fabio Barbini
Sinistra Democratica di Terni avvia una serie di mobilitazioni in città per opporsi al disegno del governo di tagli sulla scuola pubblica. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Federica Porfidi e Fabio Barbini.
"Da oggi inizieremo un volantinaggio davanti a tutte le scuole ternane per incontrare ed informare i genitori e gli insegnanti e i cittadini tutti sulle prossime decisioni devastanti che stanno per essere assunte nei confronti della scuola italiana. Berlusconi, la ministra Gelmini ed il centro destra stanno mettendo in atto l'attacco decisivo alla loro grande nemica:la scuola pubblica.
Nei prossimi 4 anni si taglieranno 7 miliardi ed 800 milioni alla Pubblica Istruzioni. Intanto si tagliano 150.000 posti nella scuola, si ritorna al maestro unico,si riducono le ore di lezione da 30 a 24 mettendo a rischio il tempo pieno, che garantisce la qualità degli studi e la possibilità di lavoro per le donne. Si torna al passato senza tener conto che la scuola elementare in Italia oggi funziona,piace alle famiglie è ,insomma, una scuola di qualità. Sinistra democratica di Terni si sta attivando nella città e nel mondo della scuola per aprire una forte discussione in merito ai provvedimenti che il gorverno sta prendendo, coinvolgendo i genitori gli insegnanti e gli studenti.
Saremo nelle scuole del centro e nella prossima settimana raggiungeremo tutte le scuole di Terni e del circondario. Apriremo una fase di ascolto alla città per proporre poi la formazione di un comitato permanente a difesa della scola pubblica e per la qualità della formazione in Italia aperta a tutti i cittadini, agli insegnati, al sindacato e alle forze politiche che sono preoccupati per queste proposte di "riforma" e per l'impoverimento del sistema scolastico Italiano".
Sinistra Democratica Terni
Federica Porfidi Fabio Barbini
mercoledì 1 ottobre 2008
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