da Il Manifesto del 21 maggio
Padroni «democratici» Prima Colaninno, poi De Benedetti. Adesso 230 licenziati
Sogefi, sciopero contro la chiusura
m.ca
Mantova
Di punto in bianco alla fine d'aprile la Sogefi, che produce filtri per auto e per veicoli industriali leggeri, ha comunicato che il 31 luglio il suo stabilimento di Mantova cesserà le attività. Un annuncio freddo «come una pratica burocratica», commenta Alessandro Pagano, neosegretario della Fiom mantovana, con il sottinteso che degli «effetti collaterali» - 230 licenziati, per metà donne - si preoccuperanno gli enti locali, i sindacati, gli ammortizzatori sociali. Non l'azienda multinazionale che sul suo sito la sede di Mantova l'ha già cancellata. Un atteggiamento poco commendevole per un imprenditore che ha fama d'essere l'azionista di riferimento del centrosinistra. Trattasi di Carlo De Benedetti, patron del gruppo Cir a cui fa capo la Sogefi.
Contro la chiusura i metalmeccanici della provincia di Mantova ieri hanno scioperato quattro ore. Una bella manifestazione nel capoluogo, in piazza Mantegna, ha fatto percepire ai 230 licenziandi, «offesi e umiliati dall'azienda», sono ancora parole del segretario della Fiom, il sostegno dell'intera comunità. Tra le tute blu spiccava la fascia tricolore della sindaca Fiorenza Brioni (Pd). A botta calda la giunta comunale ha messo in chiaro che l'area della Sogefi resterà vincolata a uso industriale. E' una carta in mano a sindacati e lavoratori che puntano a proseguire l'attività produttiva nello stesso settore. Con un altro padrone e magari passando da un'inevitabile ristrutturazione, «governata però in modo umano e civile».
Oggi a Roma, al ministero dello sviluppo economico, primo incontro con i sindacati di categoria. Domani mattina all'Unione industriale di Mantova faccia a faccia con i rappresentanti della Sogefi, al pomeriggio vertice al Pirellone con la Commissione attività produttive della Regione Lombardia.
Quello dell'ingegnere Carlo De Benedetti non è l'unico nome «celebre» nella storia della Sogefi. L'azienda, che fino alla metà degli anni '90 si chiamava Fiaam Filter, è stata il trampolino di lancio del ragioniere Roberto Colaninno. Il legame tra azienda e territorio è stato rinforzato dal fatto che la Gazzetta di Mantova, il quotidiano locale per antonomasia, è del gruppo editoriale De Benedetti.
Non ci sono spiegazioni plausibili per una chiusura che risparmia, per il momento, gli impianti di Sant'Antonino, in Val Susa, l'altro sito produttivo in Italia della Sogefi Filtration. L'azienda è sana, produce per Fiat e Renault. L'utile del 2007 è stato leggermente inferiore a quello degli anni precedenti, ma questo non ha impedito alla Sogefi di distribuire un extradividendo agli azionisti. Come sempre quando si tratta di multinaziionali, si ventila l'ipotesi della delocalizzazione. Ma solo la Slovenia, tra i paesi europei in cui è presente la Sogefi, può vantare costi del lavoro inferiori a quelli italiani.
A riprova che l'azienda non naviga in cattive acque, nello stabilimento di Mantova si continua a lavorare. Con presidio permanente 24 ore su 24, domenica compresa. «Da lì non deve uscire neppure uno spillo», dice Luigi Lottardi della Camera del lavoro di Mantova. Si vigila che non vengano smontati e portati via a pezzi i macchinari. L'obiettivo del sindacato è di «disinnescare» la chiusura prima del 31 luglio, guadagnare tempo per trovare una soluzione alternativa. In zona c'è un precedente positivo: nella fabbrica di Castiglione delle Stiviere, abbandonata dalla multinazionale Wella, la produzione continua.
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