mercoledì 27 febbraio 2008

emendamento Sinistra sul "tesoretto"

Tesoretto per i salari, via libera del Senato all’ordine del giorno della Sinistra Arcobaleno
27 02 2008

Tesoretto per i salari, via libera del Senato
A Palazzo Madama passa lodg di Sinistra Arcobaleno. Esulta il leader dei Comunisti Italiani Diliberto

ROMA - Via libera del Senato all’ordine del giorno che impegna il governo a destinare l’extragettito (quello che risulterà dalla trimestrale di cassa) per una riduzione delle tasse sui salari per i dipendenti con i redditi più bassi. L’ordine del giorno, che era stato presentato dalla Sinistra Arcobaleno e su cui il governo ha dato parere favorevole, è stato votato anche dal Pd mentre An si è astenuta mentre Forza Italia, Udc e Lega non hanno partecipato alla votazione.

COSA PREVEDE L’ODG - L’ordine del giorno della Sinistra Arcobaleno impegna il governo ad «attuare quanto disposto dalla finanziaria, dopo aver rilevato con la trimestrale di cassa, prevista per l’inizio di marzo 2008, l’entità delle maggiori entrate tributarie». L’odg impegna, in particolare, il governo ad «emanare un provvedimento urgente con il quale predisporre una prima detrazione per i redditi da lavoro dipendente più bassi, salvo stabilire con provvedimenti successivi, e dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio, lo stanziamento definitivo per tale detrazione».

DILIBERTO SODDISFATTO - «Ho colto l’approvazione con grande soddisfazione. L’extragettito sarà dato alle categorie più deboli ed è arrivato nel rush finale»: così il leader del Pdci, Oliviero Diliberto, ha commentato l’approvazione dell’ordine del giorno che impegna il governo a ridistribuire il tesoretto.

Fonte: Tesoretto per i salari, via libera del Senato Corriere della Sera
«ODG NON VALE NULLA» - In totale disaccordo con Diliberto il senatore di Forza Italia Maurizio Sacconi: «L’odg su tesoretto e salari proposto dalla sinistra radicale e subito condiviso dal Pd non vale niente perchè espresso da un Senato sciolto che pretende un atto straordinario da un governo in ordinaria amministrazione».

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